Da qualche tempo, in Via degli Anacardi 14, succedevano cose strane.
Strane anche per me, che non credevo ai fantasmi, né agli dèi, né agli angeli custodi. Al massimo nell’aceto per sgrassare i fornelli e nella pasta al dente.
Mercedes, la donna delle pulizie, era un caso a parte. Bassa, sempre in movimento, con scarpe ortopediche e un grembiule coi cactus.
Parlava uno spagnolo mescolato a gesti e proverbi che non si trovavano traduzione nemmeno con Google Translate.
Un condomino aveva provato a registrarla: il risultato più coerente era stato “Ricetta per invocare il serpente piumato nei giorni dispari.”
Lei non parlava mai di sé, anche perché non interessava a nessuno. Solo ogni tanto lasciava dietro una scia di piume coloratissime, come se uno stormo di pappagalli fosse inciampato su una turbina eolica.
Poi, una mattina, una penna viola, lunghissima e brillante, si posò dondolando sul mio cuscino.
Il pomeriggio successivo sollevando lo sguardo dal punto croce, un’altra la vidi dirigersi verso la lavastoviglie, subito dopo una seconda si infilava nel cassetto delle posate. Una terza spuntava dalla montagna dei panni non stirati. Più cercavo di ignorarle, più comparivano.
Pulivo, aspiravo, sgrassavo con l’aceto, il bicarbonato, il Cif, il Vetril ma niente: quelle maledette tornavano. Si posavano vibrando mostrando particolare simpatia per il Bimbi e il tostapane
Un lunedì mattina fui svegliata da serie di “Ding” ossessivi. Traballante e confusa entrai in cucina e sullo schermo digitale del super mega robot tuttofare, lessi faticosamente:
“La Serpiente Emplumada agradecería un desayuno continental” (Trad: “Il serpente piumato apprezzerebbe una colazione continentale.”)
Intanto una penna si accoccolò sul divano e si mise a guardare documentari sul televisore spento.
Un’altra sulla tastiera del computer per seguire un corso online di inglese, free.
Una terza, più discreta, si piazzò sul tavolo del salotto e cominciò a suggerirmi a gesti le soluzioni dei cruciverba.
Presi il tostapane e lo lanciai lontano: mabastaaaaaaaaaaaaa!!! urlai
Mercedes incuriosita dal fracasso, si affacciò sulla soglia semi aperta lanciandomi uno sguardo torvo.
I suoi occhi brillavano di qualcosa tra pena mista a rimprovero.
«Segnora, tal vez su tostador necesita una limpia de alma,» (trad: “Signora, a volte il suo tostapane ha bisogno di una purificazione dell’anima) disse, brandendo uno straccio più sbrindellato e lercio della camicia di Pancho Villa.
Poi aggiunse: «Él la eligió.»
Chi ? Eh.. Cosa? Come?
Nessuna risposta. Mi girava tutto, avevo bisogno di riposo, tanto tanto riposo!
Quella sera, mentre mi lavavo i denti rimuginando l’accaduto, nello specchio apparve la scritta:
“Escucha”
Ascolta? Poi nel mio micro-salotto, il tablet si accese da solo
Con lo spazzolino in mano e il dentifricio tra i denti, lessi: “Recuerdos perdidos #1. Abrir PDF” Pensai : “ma il mio tablet non apre i pdf!” Sarà un virus strambo o un esaurimento nervoso di nuova generazione?
Subito dopo accadde l’inverosimile. Il contatore della luce scattò lasciandomi al buio pesto. Dal pavimento si alzò un battito regolare e profondo Tump..truuuunp. Tump tumo tump
Sputai il dentifricio alla cieca. Accesi la torcia del tablet e scesi a passo felpato nel sottoscala dove riposava il mio contatore in coma.
Davanti alla porticina di latta grigia, quella dove Mercedes riponeva le scope, una luce verde pulsava dalla fessura.
Una piuma si infilò nella serratura. Poi un’altra.
Scappai su per le scale più veloce di un bit.
Da allora, ogni notte la scena si ripeteva ma luce dalla fessura cambiava: oggi viola, domani arancione, dopodomani blu elettrico, e ogni notte una piuma nuova, lucente, si infilava nella serratura: era diventato un rito.
Decisi di intervenire infilando nella fessura delle vecchie pagine di Postalmarket, finalmente avrei risolto il problema. Ma sbagliai.
La porta grigio topo si spalancò e venni investita da un frastuono musicale: un’orchestra caraibica fatta da centinaia di tamburi aztechi con piume che battevano a tempo su tamburelli invisibili. Il pavimento vibrò. Una nebbia bianca e una luce dorata inondarono il corridoio.
Pensate che quel mondo parallelo emerse un extraterrestre? no, neppure una creatura divina, ma un essere umano piccoletto, capelli neri e un sombrero gigantesco sulle spalle, più simile per altezza e corporatura al cugino azteco di ET in versione mariachi.
Dietro di me, tra gli effetti speciali e le piume, Mercedes.
Ma che ci faceva li ? Il suo volto illuminato era in estasi e colmo di meraviglia devozionale.
«Juan Luis Alejandro y Fernando?????? My esposssso » sussurrò, sgranando gli occhi color carbonella.
Ma chi era Juan Luis Alejandro Carlo y Fernando????? Forse il mitico marito scomparso molti anni fa alla stazione di Pontedera?
Sì, anzi no. Juan Luis Alejandro Maximiliano Carlo y Fernando brillava di una luce più antica.
«In cha’an kuxtal le na’at’ex,» disse senza aprire bocca. (Trad: Io sono la vita dei ricordi che ritornano)
Le piume cominciarono a librarsi attorno a lui.
Mercedes tese gli tese una mano e disse. «My amorrrr, Miguel Juan Luis Alejandro Carlo Maximiliano Rodrigo y Fernando eres tu, eres tu» Ma lui non se la filò di striscio, era diventato Xoxtliquetzalpan, dio piumato azteco incarnato. E il mio condominio… il suo nuovo tempio.
Il destino si era compiuto, il danno fatto!
Il giorno dopo, l’amministratore convocò un’assemblea straordinaria nella sala biciclette.
Presenti: tre piume parlanti, il Bimby super tecnologico posseduto, l’amministratore (una lucertola con laurea in teologia), e io.
Ordine del giorno:
Infiltrazioni interdimensionali nel sottoscala
Regolamento piume: massimo cinque per famiglia
Introduzione di rituali sacri via fogli Excel che piangono stelline arcobaleno
Alla fine, votammo per una serata a tema:
Taco mistico. Karaoke spirituale. Proiezione di Ricordi perduti n.2.
Quella sera nel sottoscala un disegno tra il Wildstyle e un glifo maya recitava: “Grazie per aver riportato l’equilibrio spirituale. Il Bimby funziona meglio se usato con amore”.
Il grembiule di Mercedes è ora patrimonio dell’umanità.
Le penne torneranno… quando Netflix lo permetterà.
Ora, ogni mese, le piume si ritrovano per giocare a burraco esoterico.
Il file “Ricordi perduti n.1” si apre da solo. Mostra una nuova scritta:
Prossima stagione: La vendetta del mocio profetico.
Nel frattempo, Mercedes continua a salire e scendere con lo straccio sbrindellato, sempre più iridescente, sempre più enigmatica.
Xoxtliquetzalpan, alias Juan Luis Alejandro Carls Rodrigo José Doroteo y Fernando Ernesto si è ufficialmente reincarnato nel giardiniere del condominio.
Il mocio… aspetta.
Ma non dimentica.
📌 Seguici e condividi la poesia anche sui social: