Ho servito il mio padrone
come una condannata a morte.
Mi ha tagliata
in settanta pezzetti di silenzio.
Quando urlava,
quando diceva “sei mia”,
io tacevo.
Quel giorno dal ponte
volava un corpo
ma anche una domanda:
“Dove finisce l’amore,
quando cade?”
Nessuno fermò il vento.
Neppure il mio respiro.
Lui è rimasto nel fango.
Io —
nei settanta frammenti
della sua voce.
*dedicata a chi ha perduto se stesso
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